Data:
10/09/2021

Con l'erogazione in agosto del prefinanziamento da 25 miliardi, l'attuazione del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, è entrata concretamente nel vivo. Secondo un’analisi svolta dall’Osservatorio dei Conti Pubblici Italiani, entro la fine dell'anno in corso dovranno essere attuate 51 condizioni delle 528 complessive che scadenzano la realizzazione del piano fino al 2026 e che consentono l’erogazione delle relative risorse europee. Di queste 51 condizioni per il 2021, 5 erano previste per il secondo trimestre, e ne resta da realizzare ancora una, e 4 per il terzo trimestre, ancora tutte da realizzare. Le 4 condizioni realizzate riguardavano l’entrata in vigore della legislazione relativa a: - governance del PNRR;
- semplificazione delle procedure amministrative per l’attuazione del PNRR;
- semplificazione del sistema degli appalti pubblici;
- rafforzamento della capacità amministrativa della PA per l’attuazione del PNRR, ovvero, la legislazione per l’assunzione del personale da destinare all’implementazione del piano.
Le prime tre sono state adottate a maggio, mentre l'ultima a giugno. Considerando la complessità degli atti legislativi approvati entro la prima scadenza, il mancato raggiungimento di un traguardo non sembra inficiare il positivo avvio del Piano. Le condizioni previste per settembre devono invece essere ancora tutte completate. Tuttavia, secondo l’analisi dell’Osservatorio dei Conti Pubblici Italiani, non sembrano particolarmente complesse, trattandosi soprattutto di passi procedurali, ed è quindi probabile che vengano soddisfatte entro la scadenza prevista. Le 42 condizioni da attuare tra ottobre e dicembre includono invece 2 obiettivi e 40 traguardi, comprensivi di diverse importanti riforme, fra cui ad esempio quelle del processo penale e civile, del sistema di istruzione terziaria, delle classi di laurea e dei dottorati. Il soddisfacimento di queste condizioni consentirà di sbloccare la prima tranche di finanziamenti - dopo il già citato prefinanziamento - di circa 24 miliardi di euro, di cui oltre 11 miliardi a fondo perduto.

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