Mattia Pilosu, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Sardegna, ha aperto la seconda giornata del 40º Convegno di Capri dei Giovani Imprenditori di Confindustria, dedicato al tema “Ritmo – Il tempo dell’impresa che cresce”. Davanti a una platea di ministri, autorità e imprenditori, ha portato la visione di una Sardegna che trasforma i contrasti in valore, ricordando che il ritmo non è solo velocità, ma equilibrio, continuità e capacità di crescere insieme. Una crescita che, ha sottolineato, nasce dal cuore delle imprese e dall’energia dei territori, costruita nel tempo con tenacia e visione.
Nel suo intervento, Pilosu ha intrecciato memoria personale e prospettiva collettiva raccontando la storia della nonna, l’imprenditrice Michela Mastio, che negli anni Sessanta seppe trasformare un piccolo negozio di alimentari in una delle prime realtà turistiche della Sardegna, che oggi dà lavoro a oltre trecento persone. Un esempio concreto di come l’intuizione e il coraggio possano generare impresa, creando valore per il territorio e prospettiva per le comunità: “I contrasti – ha ricordato Pilosu – sono la nostra ricchezza: quelli tra generi, tra territori, tra visioni. Se ben interpretati, diventano opportunità, come è accaduto nella mia terra.”
Da presidente del Comitato Mezzogiorno dei Giovani Imprenditori, Pilosu ha ribadito il ruolo strategico del Sud come motore di crescita nazionale, sottolineando che “non bastano più imprese isolate: serve fare sistema. Se cresce il Mezzogiorno, cresce l’Italia”. Da qui l’urgenza di rafforzare infrastrutture, accessibilità, formazione e attrazione di investimenti, soprattutto nei settori strategici, affinché le potenzialità del territorio possano tradursi in sviluppo reale e duraturo.
In questo contesto, l’intervento di Maria Anghileri, Presidente nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria, ha dato voce a una visione ampia e concreta: quella di un’Italia che deve ritrovare il proprio ritmo attraverso politiche capaci di liberare energie e responsabilità. Anghileri ha ribadito la necessità di un impegno comune delle istituzioni e delle imprese per costruire un nuovo patto generazionale, chiedendo con forza l’introduzione di uno Youth Deal che riduca il peso fiscale, burocratico e amministrativo sui giovani under 35. Un progetto ha spiegato, che può prendere forma in Europa con il 28° Regime e in Italia con la Filiera Futuro, per restituire ai giovani la possibilità di essere protagonisti del cambiamento. Non una richiesta di categoria, ma un segnale di equità e di fiducia verso i talenti che rappresentano il vero motore del Paese.
In questo spirito, l’intervento di Pilosu ha rappresentato un ponte ideale tra la Sardegna e il resto del Paese: la testimonianza di un’isola che non chiede eccezioni, ma propone soluzioni; che non rivendica distanza, ma visione. La vera sfida è saper combinare tradizione e modernità, locale e globale, opportunità e responsabilità. “Il nostro compito – ha detto – è costruire imprese che non siano soltanto motori economici, ma strumenti di progresso culturale e sociale. È in questo equilibrio che possiamo trovare il ritmo giusto per crescere, insieme, come comunità e come Paese.”