Scenario complicato. Gli ulteriori annunci sui dazi USA hanno alzato l’incertezza ed erodono la fiducia: insieme al dollaro svalutato sono pessime premesse per export, consumi, investimenti. Notizie positive vengono dal parziale rientro del prezzo del petrolio, l’inflazione contenuta, il sentiero di tagli dei tassi nell’Eurozona. L’industria italiana appare stagnante nel 2° trimestre, mentre i servizi crescono poco.
Dollaro svalutato. Il cambio del dollaro resta molto svalutato sull’euro (poco nei confronti delle altre divise): 1,17 in media a luglio con picchi a 1,18, da un minimo di 1,04 a gennaio (+13,3%) e 1,08 in media nel 2024. L’indebolimento è alimentato dai dazi e dalle peggiori attese sull’economia americana.
Tregua per l’energia. Il balzo del prezzo del petrolio a giugno si è rivelato di breve durata, grazie al cessate il fuoco tra Israele e Iran (71 $/barile in media a luglio, da un picco di 79 il mese prima). Le quotazioni, però, restano alte rispetto al calo precedente legato ai dazi (64 dollari in media a maggio).
Tassi in calo. L’inflazione resta bassa in Italia (+1,7% a giugno) e nell’intera Eurozona (+2,0%). Tra tre giorni la BCE potrebbe tagliare ancora i tassi, portati al 2,00% a giugno. Ciò abbassa il costo del credito per le imprese italiane (3,7% a maggio) e continua a sostenere la risalita dei prestiti (-1,4% annuo).
Investimenti deboli. Gli indicatori segnalano indebolimento nel 2° trimestre: le condizioni per investire peggiorano; la fiducia delle imprese recupera a giugno ma su valori bassi (93,9 da 93,1 a maggio), in calo rispetto al 1°; scendono gli ordini di beni strumentali, negativi da mesi (-19,0, da -17,7), anche se le attese tornano positive. Pesa l’alta incertezza, nemica giurata delle decisioni di investimento.
Consumi in frenata. Nel 1° trimestre il reddito reale è cresciuto a buon ritmo (+0,9%), ma i consumi sono aumentati molto meno (+0,2%), frenati dall’aumento della quota di risparmio, a causa dell’incertezza e della bassa fiducia delle famiglie. Per il 2° trimestre lo scenario non è migliore: occupazione in lieve crescita a maggio, ma la fiducia è scesa ancora a giugno, le vendite al dettaglio registrano una variazione acquisita nulla e le immatricolazioni di auto crollano (-17,4% annuo).
Rallentano i servizi. Per il 2° trimestre, gli indicatori sui servizi sono un po’ meno favorevoli. La spesa dei turisti stranieri è cresciuta del +5,2% annuo in aprile. RTT (CSC-TeamSystem) stima un fatturato in crescita nel trimestre, nonostante il ribasso a maggio. L’HCOB-PMI scende a giugno, pur indicando espansione (52,1 da 53,2), mentre la fiducia delle imprese risale per il secondo mese consecutivo.
L’industria torna in calo. A maggio la produzione è tornata a scendere in Italia (-0,7%), dopo il buon dato di aprile e del 1° trimestre. RTT aveva anticipato il calo di maggio nell’industria (in termini di fatturato) e l’indagine CSC a giugno suggerisce prudenza delle imprese: i dazi mettono di nuovo a rischio la manifattura. A giugno, il PMI è sceso più in area recessiva (48,4 da 49,2), mentre la fiducia delle imprese industriali recupera per il secondo mese, trainata dalle attese.
Export già debole e a rischio-dazi. L’export italiano di beni è in calo nel 2° trimestre (-3,6% in valore in aprile-maggio sul 1°), soprattutto nei mercati extra-UE (-5,7%), meno nell’intra-UE (-1,5%). Si amplia il deficit commerciale con la Cina: in caduta il nostro export, in forte aumento l’import. Tengono ancora gli scambi con gli Stati Uniti, ma in un clima di forte incertezza (si veda il Focus).
Eurozona in difficoltà. A maggio la produzione è calata in Francia (-0,5%), cresciuta in Germania (+2,2%) e Spagna (+0,6%). A giugno, tuttavia, gli indicatori segnalano calo della fiducia e incertezza elevata. Gli indici PMI di servizi e manifattura suggeriscono un’Eurozona in difficoltà nel 2° trimestre (in entrambi i settori, Germania e Francia sono in affanno), con l’eccezione della Spagna in espansione.
USA: produzione in crescita. Il PIL USA nel 1° trimestre è stato rivisto al ribasso, più dell’atteso, anche se è stato solo marginalmente negativo (-0,1%). A giugno, la produzione industriale è stata superiore alle attese, in linea con il PMI manifattura (52,9 da 50): nel 2° trimestre è cresciuta di +0,3%. La fiducia dei consumatori è migliorata a luglio, anche a seguito del forte aumento degli occupati (+147 mila).
Cina in salute. La crescita del PIL segna +5,2% nel 2° trimestre, trainata dalla manifattura (+6,8% annuo a giugno), specie i settori high-tech come robotica e veicoli elettrici. La domanda estera resta robusta (+5,8%), soprattutto l’export verso il Sud-Est Asiatico (+16,8%) e l’UE (+7,6%). Le vendite al dettaglio, invece, frenano (+4,8% a giugno, da +6,4%) segnalando persistente volatilità dei consumi. L’obiettivo di crescita annua al 5,0% resta incerto e potrebbe richiedere ulteriori stimoli alla domanda interna.