La Decontribuzione Sud, strumento essenziale per il sostegno all’occupazione nelle regioni del Mezzogiorno, è stata confermata nella Legge di Bilancio con nuove modalità operative a partire dal 2025.
L’incentivo prevede un esonero parziale dal versamento dei contributi previdenziali per i datori di lavoro privati delle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna. La nuova versione dell’agevolazione, con intensità ridotta rispetto al passato, partirà da un’aliquota del 25% per il 2025 (rispetto al precedente 30%) e prevede un progressivo decremento fino al 15% nel 2029.
L’agevolazione è destinata principalmente a microimprese e PMI che impiegano lavoratori a tempo indeterminato. Si applica ai datori di lavoro con non più di 250 dipendenti, come definito dal Regolamento UE 2023/2831 sugli aiuti «de minimis».
Per i datori di lavoro privati che non rientrano nella categoria delle microimprese o PMI, l’esonero contributivo è comunque previsto, ma è subordinato all’autorizzazione dell’Unione Europea e alla dimostrazione, entro il 31 dicembre di ogni anno, di un incremento occupazionale a tempo indeterminato rispetto all’anno precedente.
La misura non è cumulabile con altri incentivi come il Bonus Giovani, il Bonus Donne, la ZES Unica e gli esoneri per attività imprenditoriali legate ai settori strategici per la transizione digitale ed ecologica.
Confindustria nazionale, insieme alle associazioni territoriali, tra cui Confindustria Sardegna, ha svolto un ruolo determinante nel ripristino di questa misura. La Decontribuzione Sud si conferma un intervento cruciale per ridurre il divario occupazionale e promuovere la crescita economica nelle aree meno sviluppate del Paese.
Seguirà apposita circolare tecnica Assindustria notizie riservata alle imprese associate.