IL PRESIDENTE DE PASCALE CONTRO LA CANCELLAZIONE DELLA NORMA “DECONTRIBUZIONE AL SUD”


IL PRESIDENTE DE PASCALE CONTRO LA CANCELLAZIONE DELLA NORMA “DECONTRIBUZIONE AL SUD”

28/05/2024

“E’ uno degli strumenti più semplici ed efficaci per rendere coeso il nostro Paese”: così il presidente di Confindustria Sardegna, Maurizio De Pascale, ha definito la norma “Decontribuzione al Sud” nell’intervista uscita oggi su La Nuova Sardegna, e ne ha ribadito l’importanza in occasione della presentazione dell’inserto Top 1000 imprese Sardegna

“La decontribuzione sud è sicuramente uno dei motivi che hanno consentito non solo la tenuta dell'occupazione in un momento drammatico, ma anche il suo allargamento, facendo entrare forze giovani e soprattutto locali. Un valore in più che secondo me va valorizzato”.

La misura, nata come risposta straordinaria e temporanea all'emergenza covid, prevede uno sgravio contributivo per le aziende del Mezzogiorno, Sardegna compresa, e dovrebbe scadere il prossimo 30 giugno, se non si ottiene il via libera dalla Commissione Europea.

La legge infatti prevede lo sgravio dal 2021 al 30 giugno 2022, mentre per il periodo successivo – che va dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2029 – necessita del consenso da Bruxelles.

Il Presidente De Pascale si dice preoccupato perché il governo italiano sembra intenzionato a non rinnovare la misura fino al 2029, secondo quanto dichiarato più volte dal Ministro degli affari Regionali ed Europei Raffaele Fitto, proprio su richiesta della commissione UE stessa. Una posizione questa, contro cui si schierano tutti i presidenti regionali di Confindustria interessati al provvedimento.

“Il Sud ha visto crescere gli occupati con questo provvedimento di 1,4 milioni di unità – conclude il Presidente – una trattativa sul rinnovo degli effetti della decontribuzione con la Commissione va aperta e confidando nella capacità del ministro Fitto riteniamo che possa essere portata a casa con successo. Sicuramente l'intero sistema di Confindustria, senza distinzioni, come ricordato dal Presidente Orsini, si batterà per il mantenimento sino al 2029 di questo fondamentale contributo”.

 

 

 

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